Grazie alla sua posizione geografica, Prunetta rappresenta un punto mediano fra la città di Pistoia e i territori della sua montagna. Territori che godono già di una certa fama anche a livello regionale o nazionale, ma che ospitano anche tesori nascosti meno noti, sia dal punto vista naturalistico che storico-culturale.
I TESORI CULTURALI
Tracce dei Cavalieri Templari
La storia antica di Prunetta si intreccia con quella dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Negli anni 70, infatti, durante i lavori per la costruzione del campo sportivo, vennero rinvenuti i resti di un antico edificio che, secondo alcuni, potrebbe corrispondere all’Ospitale della Croce Brandelliana. Un edificio fondato fra 9° e 10° secolo per volere dei conti Guidi, e presieduto da cavalieri dell’Ordine, che avevano il compito di vigilare sulla sicurezza della via commerciale Pistoia-Modena, che passava proprio dall’attuale Prunetta.
In tempi successivi, l’edificio venne distrutto da un incendio, e le sue pietre vennero usate per costruire le prime abitazioni del paese. Ancora oggi, infatti, su alcune di queste si possono riconoscere simboli, fregi e stemmi, tipici delle tradizioni templari, nonché alcune pietre particolarmente scure annerite dal famoso incendio.
Mulini ad acqua
Ricca di fiumi torrentizi, la zona di Prunetta è sempre stata molto indicata per la molitura. Si contano circa 10 mulini ad acqua fra Prunetta, Prataccio e Piteglio, che macinavano cerali come il grano marzuolo e soprattutto castagne, un’altra ricchezza di questa parte di montagna.
Della maggior parte di essi oggi rimangono ruderi, ma circa un terzo sono ancora efficienti, ospitati in terreni privati ma visitabili.
Ecomuseo
Quello della montagna pistoiese, nato nel 1990, è il primo ecomuseo realizzato in Italia. Oltre a Palazzo Achilli, a Gavinana, che ospita un punto informativo, mostre temporanee, e un particolare archivio storico sonoro fatto di canti, stornelli e filastrocche tradizionali registrate, è fatto da 6 itinerari sparsi sul territorio montano.
Uno ripercorre la produzione di ghiaccio naturale, l’altro la lavorazione del ferro per armi e attrezzature. Un altro ancora riscopre la raccolta delle castagne, l’estrazione del carbone e l’utilizzo di tanti utensili di uso quotidiano, mentre un quarto riporta alla luce la lavorazione della pietra. L’orto botanico della Valle del Sestaione fa scoprire la biodiversità vegetale della zona, mentre il MuNAP (Museo Naturalistico Archeologico Appennino Pistoiese) ci porta indietro nel tempo fino alla sua preistoria. La Pieve di Popiglio, infine, ospita molti esempi di arte barocca risalenti al 15°-17° secolo.
SMI – Società Metallurgica Italiana
Costruita a Campo Tizzoro nel 1911, rappresenta un importante centro della produzione bellica italiana. Nel 1937 i proprietari realizzarono anche rifugi antiaerei a 15-30m di profondità lungo tutto il perimetro dell’azienda, in modo da fornire un riparo sicuro a operai e loro familiari.
La sua attività si è mantenuta fino agli anni 80 con la produzione di rame, bronzo e acciaio. Nel 2010 è stato creato l’attuale museo, che permette di visitare uno snodo di gallerie sotterranee che, con i suoi 2km, lo rende un esempio unico in tutta Italia.
Piramidi di Abetone
Forse non un caso unico, ma sicuramente raro, di due piramidi di alta quota. Si trovano sul passo dell’Abetone, a 1375m. Sono state realizzate nel Settecento, per volere di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, e Francesco III, Duca di Modena. La mano è quella degli artisti Leonardo Ximenes e Pietro Giardini, e sono state costruite proprio quando è stato creato il valico dell’Abetone, pensato per collegare appunto Toscana e Emilia Romagna attraverso le Province di Pistoia e Modena. L’attuale Comune di Abetone Cutigliano è nato proprio a partire dall’inaugurazione del passo.
Laltrolato del Caposaldo
Fondato nel 2018, a Pianosinatico, è un museo dedicato alla Linea Gotica. Oltre 160m2 di esposizione, divisi in varie stanze tematiche, con reperti, biblioteca, sala video.
Ma è anche un museo a cielo aperto, perché organizza degli itinerari per le vie del paese e in natura alla scoperta di monumenti, percorsi, bunker, sculture e altre installazioni dedicate.
I TESORI NATURALI
Oasi Dynamo
Nata nel 2006 a San Marcello Piteglio, promossa da Fondazione Dynamo e WWF, si estende per 1000 ettari a circa 1100m di quota. Caso unico in Italia, si occupa di ricerca scientifica, divulgazione e, a partire dal 2015, anche di produzione agricola.
Organizza campi estivi, gite, eventi, escursioni, laboratori di varia tipologia, sia per adulti che bambini. Trekking, bike, escursioni fotografiche, raccolta di castagne, esperienze alla ricerca del lupo o del bramito del cervo, yoga, riconoscimento di piante officinali e tanto altro.
Da quando è stata avviata l’attività agricola, ospita anche un ristorante e un punto vendita che offrono ai visitatori prodotti tipici, biologici, a km0.
Foresta del Teso
Insieme all’Oasi Dynamo, è una delle più estese aree protette della Provincia di Pistoia. Compresa fra gli 800 e i 1700m di quota, copre 1915 ettari, per lo più nel Comune di San Marcello Piteglio.
Faggi, castagni e abeti sono i maggiori rappresentanti della sua flora, come anche le praterie di frutti di bosco. Ed è fra le piante di questa flora che vive una fauna altrettanto ricca, fatta per esempio da cervi, daini, caprioli, cinghiali, mufloni, lupi, volpi, istrici, tassi, mustelidi, poiane, picchi, passere scopaiole e tordo bottaccio.
Osservatorio astronomico
Inaugurato nel 1991 e gestito dal GAMP (Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese). Si trova a Pian de’ Termini, nel Comune di San Marcello Piteglio, in un punto panoramico a quasi 1000m di quota. Ospita 2 telescopi da 40 e 60cm di diametro e una sala conferenze per gli eventi aperti al pubblico. Sull’esterno si può ammirare anche il Parco delle Stelle, un’installazione artistica e didattica allo stesso tempo che rappresenta un modello in scala del Sistema Solare.
Valle del Sestaione
Con i suoi 10km di lunghezza e 24km2 di estensione, distribuiti su un dislivello di 1300m, la Valle del Sestaione attraversa ben 3 aree protette: la Riserva Naturale di Campolino, l’Orto Botanico Forestale di Abetone e la Riserva Naturale Biogenetica di Pian degli Ontani.
Lungo la Valle si snodano molti sentieri che permettono di raggiugere le vette più alte della montagna pistoiese, come le Alpe Tre Potenze e il Monte Giovo, nonché alcuni laghi d’alta quota come Lago Nero e Lago Piatto.
Vicino alla Valle si trova il Passo di Annibale. Secondo la leggenda, questo fu un punto attraversato dal condottiero cartaginese durante la Seconda Guerra Punica.
Albero con gli Occhi
Un albero di faggio che si trova nei boschi di Orsigna, con rami e tronco decorati da occhi colorati, e circondato da ometti di pietra e bandiere di preghiera.
L’autore di tutto ciò è nientedimeno che Tiziano Terzani, famoso scrittore e giornalista, che aveva eletto Orsigna a suo luogo prediletto.
Questo albero era per Terzani un luogo di meditazione. Ma, come raccontato da lui stesso, era anche e prima di tutto un essere vivente come tutti gli altri, anche se spesso sottovalutato per essere una pianta. Per ricordarlo a tutti, allora, decise di incollare sulla sua corteccia degli occhi raccolti durante uno dei suoi viaggi in India: somigliando di più a un animale, forse anche gli uomini avrebbero imparato a rispettarlo di più.
Macchia Antonini
Un’area protetta a circa 1000m di quota. Facilmente raggiungibile anche in auto, con un ampio prato e attrezzata con un ristorante e un’area sosta per camper, è l’ideale per pic-nic e passeggiate.
Fra i suoi boschi di cerri, faggi, castagni, aceri di monte e abeti si possono fare escursioni sia a piedi che a cavallo, grazie al centro ippico lì presente.
Qui si trova anche il mausoleo dedicato a Pellegrino Antonini. Ingegnere e possidente vissuto fra Settecento e Ottocento, aveva ereditato tutta l’area dal padre Felice, che a sua volta l’aveva acquistata dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo. Alla sua morte, Pellegrino decise di donare tutta la sua proprietà al Comune di Pistoia. Ogni anno, nella domenica più vicina al 20 agosto, si tiene la “Festa alla Macchia Grande”, istituita da Pellegrino, fatta di spettacoli, sfilate in costumi d’epoca e mercati gastronomici.
Laghi di alta quota
Tracce dell’antico periodo glaciale vissuto dalla montagna pistoiese rimangono ancora oggi in alcuni laghi che si trovano sulle sue cime più alte.
· Lago Scaffaiolo, 1787m, sotto la vetta del Monte Cupolino. Pare che il nome derivi da un termine longobardo che significa “avvallamento nel terreno”. Viene citato perfino da Giovanni Boccaccio nella sua opera “De Montibus, silvis, fontibus et fluminibus”.
· Lago Nero, 1730m, vicino alla cima dell’Alpe Tre Potenze. Il suo nome è dovuto al riflesso particolarmente scuro delle sue acque, che ospitano due specie di tritoni.
· Lago Baccio, 1550m, sotto il Monte Giovo.
· Lago Piatto, 1823m, sotto l’Alpe Tre Potenze. Nelle sue vicinanze si trova il Passo di Annibale.
· Lago Turchino, 1600m, sotto la vetta del Monte Rondinaio.
· Lago Torbido, 1650m, sotto la vetta del Monte Rondinaio.
Lago Santo modenese, 1501m, sotto il Monte Giovo. Il più grande lago naturale dell’Appennino Modenese, e il secondo di quello Settentrionale.
Rifugi di montagna
Per gli amanti del trekking, esistono numerosi rifugi e punti di ristoro disseminati sulla montagna pistoiese.
· Bivacco Lago Nero, ai piedi dell’Alpe delle Tre Potenze, a 1730m di quota, di fronte al lago che porta lo stesso nome.
· Rifugio Duca degli Abruzzi, sul Lago Scaffaiolo, 1787m. Il più antico rifugio alpino dell’Appennino Tosco-Emiliano, fondato nel 1878.
· Rifugio Portafranca, nell’Alta valle Orsigna, 1580m.
· Rifugio Montanaro, in località Poggio dei Malandrini (Foresta del Teso), 1567m.
· Rifugio Acquerino, in località Acquerino (Comune di Sambuca Pistoiese), 880m.
· Rifugio La Bicocca, località Doganaccia, raggiungibile anche con funivia, 1.598m.
· Rifugio Capanna Tassoni, sulla strada del Passo della Croce Arcana, 1.317m.
Di Enrico Becchi
Comments